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CON DISPREZZO E CON AMORE ALLA CONCATTEDRALE

Categoria: Ambiente
Postato il 09/08/2010@23:31:30 da Monica Nitti: 
Il 6 maggio 2010, presso l'auditorium della Concattedrale di Taranto, è stato proiettato il documentario Con disprezzo e con amore - appunti su una città in cerca di riscatto.



La serata è stata organizzata dalla Circoscrizione Solito-Corvisea del Comune di Taranto e il suo Presidente, Adriano Tribbia, ha contribuito alla realizzazione del documentario rilasciando un'intervista.



Alla serata hanno partecipato l'Associazione Taranto Futura e Fabio Matacchiera, del Fondo Antidiossina taranto

Le fotografie sono visualizzabili qui: Con disprezzo e con amore (via Facebook).

Alla serata era presente Studio100 TV, che ha realizzato un servizio per il Tg.

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IO E VESPUCCI OSPITI DI CASA BLUSTAR

Categoria: Video
Postato il 09/08/2010@22:56:41 da Monica Nitti: 
Il 6 maggio scorso io e Vittorio Vespucci siamo stati ospiti di casa Blustar, una trasmissione televisiva mattutina di Blustar TV.
L''accoglienza è stata squisita, la conduttrice Sandra Dell''Anno è una persona professionalmente valida.
Ecco qui il filmato del mio intervento.

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LA PRIMA DI CON DISPREZZO E CON AMORE AL CLORO ROSSO

Categoria: Video
Postato il 16/05/2010@10:15:06 da Monica Nitti: 
Cloro Rosso

Quando siamo entrati per la prima volta all'interno del Centro sociale autogestito Cloro rosso, non avevamo alcuna conoscenza diretta riguardo la realtà celata da quelle mura. Ci stimolava parecchio l'idea di raccogliere, all'interno del nostro nuovo documentario "Con disprezzo e con amore - appunti su una città in cerca di riscatto", la testimonianza di quei ragazzi, per meglio quali valori ed ideali li spingono ad operare in un contesto così complesso come quello di Taranto.

L'entusiasmo e la passione che sono emersi dalle loro parole hanno scardinato ogni nostra eventuale riserva e perplessità. L’impegno per la città che hanno espresso nel corso dell'intervista a noi concessa e il loro elevato grado di cultura hanno fatto il resto.

E' per questo che, a distanza di mesi, al termine del nostro lavoro, abbiamo scelto la loro sede per effettuare la presentazione in anteprima del nostro nuovo documentario. Siamo stati ampiamente ripagati dalla calda accoglienza che ci è stata da loro riservata e dall'ambiente ospitale, che ben si è prestato all'evento.

Gli argomenti trattati nel documentario sono di scottante attualità: la comunità tarantina è, in questo momento, posta di fronte a scelte importanti per il proprio futuro e la voglia di riscatto presente nella parte sana della società sta confluendo in un mare di proposte, di idee e di progetti, a volte anche contrastanti tra loro.

Dopo una breve enunciazione delle motivazioni che ci hanno spinto a realizzare questo lavoro e la descrizione dei contenuti dello stesso, è stata effettuata, davanti ad un pubblico attento e numeroso, la proiezione del film, al termine della quale è scaturito un interessante dibattito.

Nel corso degli interventi sono stati sviluppati alcuni degli argomenti che nel documentario sono stati trattati.
Si è discusso degli effetti diretti e indiretti che l'industrializzazione del territorio ha causato dagli Anni '60 in poi. Ci si è interrogati su quali siano le motivazioni che impediscono alla nuova classe dirigente tarantina di fare emergere figure carismatiche e di valore, di qualunque schieramento politico esse siano.

Nel documentario si fa riferimento agli anni d'oro dell'economia tarantina: nel 1976 il reddito dei tarantini era tra i più elevati d’Italia, secondo solamente a quello di Modena. Durante gli interventi del pubblico sono state analizzate le cause del fenomeno e le qualità specifiche della classe politica tarantina di quel periodo, quando venivano esportati nei quartieri della città i valori e gli ideali che accomunavano i lavoratori all’interno delle fabbriche.

Si è discusso degli effetti della privatizzazione di interi settori dello Stato, siano essi la grande industria, l'arsenale militare o la sanità.

E naturalmente il dibattito si è spostato sull'ambiente sofferente, il male peggiore di Taranto, accennando al referendum che si dovrebbe tenere per conoscere, democraticamente, quale sia la volontà dei tarantini riguardo la chiusura, totale o parziale, dell'ILVA. E' qui che il dibattito si è acceso a causa delle diverse posizioni che alcuni presenti hanno mostrato nei confronti di un argomento così delicato che tocca gli interessi dell'impresa, dei lavoratori e della popolazione esposta agli effetti dell'inquinamento.

Ecco la galleria fotografica completa dell'evento: Galleria fotografica.
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CON DISPREZZO E CON AMORE.

Categoria: Video
Postato il 28/03/2010@15:15:04 da Monica Nitti: 




CON DISPREZZO E CON AMORE - Appunti su una città in cerca di riscatto (41') - Documentario di Vittorio Vespucci e Monica Nitti (Italia 2010).

Con disprezzo e con amore è una breve analisi sulla situazione sociale, ambientale e culturale di Taranto.

L'amore di chi opera per il bene della città si contrappone al disprezzo di chi ha contribuito al suo degrado speculando sulla Gente di Taranto, che vorrebbe vivere in una città "normale"

Attraverso la voce di coloro che, anche da posizioni radicalmente opposte, hanno a cuore le sorti di Taranto, si ottiene uno spaccato delle diverse componenti di una città problematica ma allo stesso tempo interiormente viva. La parte sana della città non si limita alla protesta, ma è protesa alla ricerca di un riscatto.

Nel documentario, attraverso una serie di interviste a personaggi che operano in vario modo all'interno della città, si parla dello sviluppo economico degli Anni '70, dell'attuale degrado urbano e sociale, della criminalità e del disagio dei minori.
Si raccolgono le proposte di chi, operando quotidianamente nei quartieri, si preoccupa di avvicinare le istituzioni alle reali esigenze dei cittadini. Si spiega l'importanza della raccolta differenziata dei rifiuti e di come questa sarà gestita, auspicando la collaborazione dei cittadini.
Si biasimano lavoro nero e ricatto occupazionale, auspicando uno sviluppo del territorio che possa favorire la creazione di opportunità di lavoro.
Si guarda all'interno di un centro sociale per comprendere ideali e aspirazioni dei ragazzi che lo gestiscono.
Ci si interroga sull'utilità di una presenza militare massiccia sul territorio e si riflette sull'esigenza di restituire gran parte degli ampi spazi sottratti alla città.
Si parla dei problemi della mitilicoltura , un tempo fiore all'occhiello dell'economia di Taranto ed oggi in serio pericolo.
Si fa il punto sullo sviluppo dell'Università e si analizzano le sue caratteristiche e i suoi limiti, anche in funzione del contesto in cui opera.
Vengono illustrati compiti e funzioni della Protezione Civile del Comune di Taranto.

Non mancano i riferimenti all'ambiente malato, quello che è considerato il male dei mali di Taranto.

Il documentario è stato ideato e prodotto da Vittorio Vespucci (regista) e da Monica Nitti (direttore di produzione).

Le musiche sono di Sandro Viscomi e la voce narrante è dell'attore Francesco Cassano.
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PICCOLA RIFLESSIONE...

Categoria: Ambiente
Postato il 31/10/2009@18:26:23 da Monica Nitti: 
Taranto

E' difficile accettare che la nostra terra sia stata conquistata da uomini senza scrupoli che, per il loro profitto (tanto la maggior parte non vive qui!) ci hanno tolto quasi tutto. Quasi eh!

Non sono riusciti a toglierci i nostri sogni però, e la voglia di resistere e di combattere questa grande battaglia per l'ambiente.

E' qualche anno che cerco di dare il mio contributo, da quando vidi il video "Taranto,la città malata" di Vespucci, che mi commosse profondamente.

Mi chiedevo come fosse possibile che un non residente si interessasse a Taranto, mostrando la nostra triste realtà, e noi che viviamo tutti i giorni quello scenario e respiriamo l'aria immonda restiamo insensibili.

Di lì nacque la mia collaborazione con lui, e quando mi propose di lavorare al docufilm "Polveri alle stelle" ne fui felice. Volevo raccontare ciò che noi viviamo per mezzo dei comuni cittadini che volevano dire la loro opinione.

Certo, la gente è molto apatica e scettica. Saranno gli effetti della diossina che respiriamo, ma bisognerà pure cominciare a far capire quanto è importante riappropriarci del nostro AMATO territorio.
Taranto ha una storia importante, luoghi meravigliosi da valorizzare, un mare spettacolare, tramonti che non hanno nulla da invidiare a nessun posto del mondo.

Bisogna farla rinascere!

Cerco di essere ottimista, perché se non ci crediamo fino in fondo, nulla potrà mai cambiare.
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DAL CORRIERE DEL GIORNO DEL 26 SETTEMBRE 2009

Categoria: Ambiente
Postato il 04/10/2009@22:04:28 da Monica Nitti: 
inquinamento

Tratto dal Corriere del Giorno del 26 settembre 2009



L’intervento del Dott.
Patrizio Mazza primario di Ematologia all’ospedale “San Giuseppe Moscati”.

Da circa due anni l’ambiente inquinato a Taranto trova spesso spazio su testate locali come quelle nazionali; di fronte ad un apparato politico ostico nei confronti dell’argomento presente due anni fa, oggi assistiamo ad un apparato invece presente, condividente i temi ambientali con coloro che hanno sollevato il problema. Mi chiedo che cosa è cambiato effettivamente in due anni nel portare anche la politica sui temi ambientali con l’apparente interesse di questa ai temi della salute così come del benessere dei cittadini. Me lo chiedo da vari mesi, da quando ad esempio è stata effettuata una legge regionale per l’abbattimento delle Diossine, da quando associazioni ambientaliste, in passato assenti, sono ricomparse sulla scena da protagoniste e, per converso, alcune associazioni più battagliere o persone che hanno denunciato certi problemi di salute veri non compaiono nella scena attuale*. La risposta me la sto dando e sono sempre più convinto che corrisponda alla realtà; la politica, quella tradizionale, si sta riappropriando dell’argomento perché le serve; la constatazione che oggi siano le associazioni o i personaggi allineati alla politica tradizionale a tener la scena ne è la conferma. A breve ci saranno le elezioni amministrative regionali, serve cavalcare un tema che sta a cuore ai cittadini, serve a tutti coloro che abbiano in animo di combattersi per la conquista del potere regionale il cui esito non è affatto scontato. Per cui si moltiplicano i convegni e i dibattiti sul tema dell’ambiente, nel momento in cui anche Obama ha lanciato un messaggio al mondo affinché si riducano le emissioni che portano ad un innalzamento delle temperature. Ora credo che se la politica “tradizionale” sta occupandosi dell’argomento ambiente viene da pensare che vi sia un salto di qualità, perché fintanto che ne parlano quattro amici al bar o degli improvvisati, pur motivati, non si possono produrre cambiamenti; ci vuole la politica “vera” per i cambiamenti, le proposte, i progetti, le risorse economiche, il consenso della gente. Eppure fintanto che la politica “tradizionale” non ne parlava o se ne parlava era per minimizzare il problema avevamo pensato, magari con illusione che, con un pò di buona volontà i quattro amici non sarebbero stati più quattro e con l’aiuto di altri amici avrebbero potuto cambiare qualche cosa. Ora credo che questa pia illusione sia definitivamente tramontata, perché cosa volete che la politica, all’improvviso cambi rotta? Abbiamo già detto si può appropriare dell’argomento ma dubito che nel breve periodo possa cambiare rotta; c’è da pensare con ragionevolezza che tutto ciò che si è radicato con radici che datano nel tempo sia in qualche modo l’impedimento alla “tradizionale” politica di cambiare radicalmente. Proprio nelle radici c’è il seme del connubio, degli accordi fatti ma non detti e di tanto altro. Noi comuni mortali osserviamo ma non smetteremo di riferire ciò che nel frattempo avviene sulla gente che dovrebbe avere benefici dalle scelte della politica. Questa settimana, come del resto le precedenti si registrano una serie di diagnosi di linfomi di cui parte abbinabili a lavoratori di certe ambientazioni; riteniamo, come più volte detto che il fenomeno dei linfomi sia in deciso incremento. Vorremmo per l’ennesima volta spiegare che se un organismo vivente viene sottoposto per periodi prolungati della propria vita ad agenti tossici, le capacità cellulari di smaltire il danno prodotto si affievolisce e ciò crea nella cellula una maggiore predisposizione alla trasformazione tumorale. Il sistema immune rappresenta nell’organismo umano il tessuto più versatile, con svariate funzioni e con necessità di adattarsi all’ambiente; il danno cronico prodotto su tale tessuto da sostanze come idrocarburi o benzene alla lunga ne inficia la funzione e la propria rispondenza alle esigenze dell’organismo umano. Nel contesto del danno cronico dapprima emergono le disfunzioni poi si incrementa la incidenza di linfomi. Credo che stiamo arrivando a questa fase, come più volte paventato, e stiamo vedendo una moltitudine mai vista di disfunzioni del sistema immune su tutte le età; un esempio di disfunzione presente è la tiroidite su base immune, presente nel l’area Tarantina con la incidenza più alta al mondo unitamente ai noduli e tumori tiroidei. Sul che cosa fare l’abbiamo più volte detto che la politica deve discutere su quale potrebbe essere il sistema di uscita da questo stato di cose e non pensare ad incrementare le produzioni tossiche; la politica deve discutere di come salvaguardare i livelli di occupazione nel contesto di una uscita da questo tipo di sistema economico.



PATRIZIO MAZZA – Primario di Ematologia all’Ospedale “San Giuseppe Moscati”.
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